martedì 28 gennaio 2014

Una giornata ad Arles

Sabato scorso ho passato la giornata ad Arles insieme ad un gruppo di studenti erasmus. Siamo partiti da Aix-en-Provence in bus alle 8 di mattina e rientrati verso le 6 di pomeriggio. Il viaggio dura circa un'ora.
E' una città di poco più di 50.000 abitanti e si trova in Provenza, nel dipartimento delle Bocche del Rodano. Questo territorio fu occupato già in età preistorica da popolazioni liguri, anche se solo nel VI secolo a.C. il territorio venne trasformato in emporio commerciale, che diventerà più simile a una città due secoli dopo.
Il comune di Arles è il comune più esteso della Francia, con 759 chilometri quadrati. Ma Arles è conosciuta soprattutto per il suo legame col pittore Van Gogh, che vi si trasferì nel 1888 e in cui dipinse molti dei suo quadri più famosi (La casa gialla; Albicocchi in fiore; La camera di Vincent a Arles; Girasoli; ecc).

Per quanto riguarda la nostra visita, abbiamo usufruito di un biglietto che, al costo di 7 euro (tariffa studenti) permette di visitare 5 diverse attrazioni, tra monumenti e musei.
La prima tappa è stato l'Anfiteatro, inaugurato nel lontano 80 d.C., e parte dei monumenti Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.

Abbiamo visto anche il Teatro Romano, ma abbiamo deciso di non entrare poiché non ne valeva la pena: è abbastanza piccolo, e poi si vede tutto quanto già da fuori.

Abbiamo passato circa un'ora al museo Réattu, che si trova sulle rive del fiume Rodano: come dice il nome, è incentrato sul pittore Réattu, ma ci sono anche dipinti di Picasso, Richier, e altri pittori, oltre che una sala riservata ad esposizioni di fotografia.
Da lì siamo passati ai Criptoportici, ossia praticamente la parte sotterranea di Arles, con vari corridoi, cunicoli, archi e pietre.

Il quarto monumento che abbiamo scelto di visitare sono le antiche Terme di Costantino, anche queste situate sul fiume, costruite nel IV secolo d.C., e abitate attualmente da un grosso gatto rosso :-D

Dopo abbiamo deciso di fare una passeggiata sulle rive del Rodano, un posto pittoresco in quanto se si attraversa si può godere della vista di buona parte del centro di Arles. 


L'ultimo monumento che abbiamo visitato è il convento di Saint-Trophime, accanto all'omonima chiesa, Patrimonio dell'umanità, che sorge sulla piazza della Republica.



Per quanto riguarda la vita a Aix-en-Provence, ieri lunedì 27 ho partecipato al primo evento erasmus ed è andato molto bene. Consisteva in una cena a base di piadine e poi un post-cena ad un locale che a quanto pare qui è molto famoso (The Wohoo), dove c'è stato un torneo di beer pong. Ho passato una bella serata e conosciuto altre studentesse erasmus molto simpatiche.
Per il resto, alterno momenti di esaltazione e felicità a momenti di depressione e sconforto. Credo che presto impazzirò, ma forse è normale per uno studente all'estero, specialmente con l'erasmus dove niente piove dal cielo e tutto bisogna andarselo a cercare.
Speriamo bene :-)

à bientôt

giovedì 23 gennaio 2014

Primi giorni a Aix!

In diretta dalla Francia! Incredibile come passa il tempo (ora sembrerò una vecchietta ma devo dirlo): sembra ieri che sono tornata dalla Germania, con mia mamma che mi diceva "ora inizia a pensare all'erasmus mi raccomando, non ridurti all'ultimo momento" e io che rispondevo "ma dai, non mi stressare già da adesso, c'è tempo"...e invece eccomi qua, nella mia stanzetta alla residenza universitaria di Cuques, ad Aix-en-Provence! In effetti mi sono ridotta all'ultimo momento: il mio fidanzato è ripartito per gli USA domenica scorsa, l'ho portato all'aeroporto con mia mamma alle 5 di mattina, sono tornata a casa e ho dormito un po', poi pranzo con le mie amiche, e solo al mio ritorno,cioè le 5 di pomeriggio del 19 gennaio (e partivo il 20 alle 9 di mattina) ho iniziato a preparare le valigie...ma ce l'ho fatta!

Beh, che dire...Dopo un volo terrificante nella nebbia e nelle nubi in cui avevo talmente tanto panico che la hostess mi ha fatta sedere nel retro con lei (come ho già detto ho il terrore dell'aereo e non mi vergogno ad ammetterlo, tanto lo prendo lo stesso), sono atterrata a Marsiglia. Un autobus e un taxi dopo ero ad Aix, nella mia nuova "casa".

Il mio primo pensiero è stato "voglio tornare a casa", seguito da un quasi pianto, ma siccome sono troppo orgogliosa per piangere (non importa se non c'era nessuno attorno a me), mi sono insultata da sola dandomi della pappamolle e ho proseguito con la mia avventura. A distanza di qualche giorno il mio pensiero è sempre lo stesso, ma cerco di essere positiva. Come mai, direte... Aix è una bellissima città, sono in erasmus, un nuovo viaggio, eccetera eccetera. Beh, a questa spiegazione fornirò un esempio forse un po' delirante, ma sicuramente esaustivo.

Immaginate di vivere in un'enorme villa (o attico, se vi piacciono i piani alti) in un bellissimo quartiere della vostra città preferita. Avete una casa di 200 metri quadrati, con parquet e pavimenti in marmo, divano angolare e televisore 3D nel salotto, cucina moderna super accessoriata, bagno con vasca idromassaggio, camera da letto con cabina armadio e materasso king size con lenzuola di seta, piscina, garage, vista perfetta. Poi per qualche imprevisto (non so, perdete il lavoro, vi pignorano tutto, eccetera) dovete trasferirvi, e siete costretti a vivere in un monolocale, con pareti incrostate, pavimenti vecchi, mobili tristi stile anteguerra, bagno minuscolo con doccia scomoda dotata solo di tendina che vi fa allagare il bagno ogni volta. State al terzo piano senza ascensore, in un quartiere malfamato, e dormite su una brandina.

Ecco, è così che ci si sente a passare da USAC ad ERASMUS. (Non ho vissuto in nessuna delle due situazioni, ma ho dipinto quest'immagine mentale per spiegare questa brutta sensazione). Come dice il mio ragazzo, è come mangiare il dolce prima ancora del pranzo: la parte migliore l'ho già avuta, ed è difficile apprezzare quello che viene dopo.

D'altronde, non avrei potuto fare altrimenti: partire per l'Erasmus al primo semestre avrebbe voluto dire rinunciare all'Usac perché le date si sarebbero sovrapposte a gennaio visto che l'Usac inizia prima della fine dell'Erasmus. Ma di certo se fossi venuta qui senza andare prima in Germania, adesso sarei molto più entusiasta.

Innanzitutto, il mio arrivo non è stato dei migliori. Tra tutti i mezzi di trasporto presi è durato molte ore, è stato faticoso trasportare da sola tutte le valigie, sono arrivata che ero completamente sudata, e in più pioveva pure! La strada per arrivare al dormitorio era tutta in salita e coperta di fango, mi sono sporcata gli stivali che a loro volta hanno sporcato la mia stanza prima che potessi realizzare il danno e togliermeli; inoltre, sono al secondo piano senza ascensore, e trasportare 24 chili su per le scale non è stato di certo un divertimento. Per ricollegarmi all'esempio della casa, con l'Usac avevo una buddy tedesca che mi venne a prendere alla stazione, mi portò nel mio bellissimo appartamento al primo piano di una villa immersa nel verde, e mi aiutò con le valigie. Ma questo è il minimo...
Il fatto è che ora sono al mio quarto giorno qui, e questi primi 4 giorni li ho passati fuori casa dalle 8 alle 12 ore per occuparmi di tutte cose tremendamente noiose. Prima di tutto c'è il fattore "cose da comprare": mentre in Deutschland avevo una casa super accessoriata con tutto ciò che uno studente potesse desiderare, qui ho un materasso e degli scaffali, e stop: sono partita per andare a comprare pentole, piatti, bicchieri, posate, addirittura un piumino (e meno male che le lenzuola le avevo portate da casa). Inoltre i prezzi sono altissimi, quindi per non dover sborsare 200 euro per una coperta sono arrivata al Carrefour che sta a 25 minuti di autobus dal centro. Un viaggio!
Ma la cosa più odiosa sono i documenti! Dopo aver tribolato con scartoffie di vario genere fin dall'anno scorso quando ho mandato la richiesta per questo maledetto programma pensavo che ormai la sofferenza fosse finita...e invece era appena cominciata! Non mi metto nemmeno ad elencare tutto quello che ho dovuto fare sennò vi addormentate tutti (è superfluo dire che con l'Usac di documenti non ne vedi manco uno perché li fanno tutti loro..?), mi limiterò a dire che ho davvero impiegato ore e ore e ore solo per firme, stampe, fotocopie, e-mail, fax, e chi più ne ha più ne metta, anche perché qualora i mille documenti dell'università non fossero abbastanza, non preoccupatevi: ci sono anche tutti quelli per la stanza in affitto (contratto, pagamento, ricevute, assicurazione..)! Una spirale infinita davvero.

Ho iniziato le lezioni e devo dire che questa è l'unica nota positiva finora. Certo, per me che vengo da un'università di 10.000 studenti, passare a questo colosso immenso, fatto di corridoi tutti esattamente identici, è stato un piccolo trauma. Ho girato circa 40 minuti per trovare l'aula, ma ce l'ho fatta entrambe le volte :-D
Le lezioni sono un po' pesanti perché durano 4 ore di fila, ma per fortuna ne ho solo due. Sono, però, corsi che mi piacciono molto: uno è francese antico, e l'altro è letteratura francese per studenti stranieri. Mi sembrano interessanti, e i professori sono più disponibili di quelli italiani, bisogna ammetterlo.

Inoltre venendo qui ho avuto una bella sorpresa: io studio francese da moltissimi anni ormai, ma non avevo mai avuto l'occasione di praticarlo sul posto quindi non ero consapevole delle mie reali capacità, ed ero un po' spaventata su questo fronte. Invece mi sono accorta che non ho alcuna difficoltà con la lingua: capisco tutto quello che mi viene detto, e riesco a farmi capire, mi manca giusto un po' di scioltezza, ma credo che la guadagnerò in 4 mesi. Poi adoro il francese, il modo di parlare che hanno i francesi, il loro accento...è davvero bello! Sicuramente in Germania avevo molte più difficoltà (anche se il tedesco è comunque una lingua stupenda secondo me).

Per il resto, sono un po' frustrata perché non conosco nessuno e mi sento davvero sola. Ho parecchi amici in Italia e ne avevo parecchi in Germania, non sono per niente abituata a stare senza nessuno ed è deprimente! Purtroppo non ho avuto il tempo di fare conoscenze (vedi sopra), e poi mi sembra che sia un po' difficile con l'Erasmus, ognuno segue i suoi corsi, ha i suoi piani di studio, fa la sua vita in poche parole; con l'Usac eravamo tutti insieme, con dei corsi di 8-10 persone per classe apposta per noi, tutti coinquilini a guppi di 3 o 4, un sacco di attività insieme organizzate direttamente dall'Usac...è stato molto più facile, già la sera stessa dal mio arrivo conoscevo 4-5 persone. Qui non è per niente così... Confido nella settimana prossima, quando inizieranno gli eventi erasmus, sennò mi rassegnerò a fare la vita da eremita :-D

E beh, per adesso è tutto, non ho altre disavventure da raccontare, ahaha!
Spero che le cose vadano migliorando: come inizio non è stato un granché, ma non perdo la speranza, penso che per queste cose ci voglia un po' di tempo :-)

Au revoir!


venerdì 17 gennaio 2014

Ritorno, passando per Vienna

Il 23 dicembre è stato il giorno del mio ritorno in Italia dalla bellissima città di Lüneburg. Io (devo ammetterlo) ho il terrore dell'aereo; il caso ha voluto che per quei giorni non ci fossero voli diretti ma solo voli con scalo: per me già prendere un aereo in un giorno è una tragedia, quindi di prenderne due non mi andava per niente, soprattutto per una tratta di 2 ore totali. Inoltre, avendo aspettato troppo per prenotare, i prezzi erano improponibili. Ho quindi deciso di approfittarne per una piccola sosta in una città che amo: io e il mio ragazzo abbiamo preso l'aereo da Amburgo a Vienna, abbiamo passato la giornata a Vienna e siamo ripartiti la sera con il treno notturno (un'esperienza che da sempre volevo provare).
A Vienna c'ero già stata 3 anni fa con mia mamma, è stato un bel viaggio, mi era piaciuta moltissimo e sono stata contenta di tornarci, anche se per poco.

Siamo atterrati intorno alle 10 e mezza, abbiamo preso un bus per la stazione e abbiamo lasciato i nostri bagagli al deposito. Da lì siamo andati a passeggiare per il centro, un po' diverso da come me lo ricordavo (ma sempre bello): quando ci sono stata la prima volta era mooolto meno affollato (e ovviamente, essendo andata in gennaio inoltrato, non c'erano tutte le decorazioni natalizie).
Siamo entrati nel duomo di Santo Stefano, poi siamo andati a pranzo ad un ristorante giapponese, e poi abbiamo passeggiato fino al palazzo reale di Hofburg.




Ovviamente non potevo non mangiare una fetta di Sachertorte al caffé delle scuderie reali :-)
Abbiamo anche fatto un salto al mercatino di Natale accanto allo Stephansdom. Ormai penso che sarò stata ad una decina di mercati natalizi XD ho collezionato tutte le tazze (per un piccolo prezzo, in media 2 euro, puoi tenere la tazza in cui bevi): ne ho una di Berlino, una di Amburgo, due di Luneburg, una di Copenaghen, una di Lubeck... Purtroppo a Vienna non ne avevano di belle (io cerco quelle con sopra il nome della città e ce n'erano solo con dei disegni), quindi non l'ho presa, ma in compenso ho comprato le palle di Mozart :-D

Finito il nostro giro della città, siamo andati in stazione ad aspettare il nostro treno, che è arrivato intorno alle 19 e 30. Che dire...sicuramente un'esperienza! Non avevo mai preso un treno per tutte quelle ore (14), e soprattutto notturno, ma devo dire che lo rifarei! Anche senza aver prenotato la cuccetta (troppi soldi XD), avevamo comunque sedili completamente reclinabili, potevamo chiudere la porta a vetri e spegnere la luce. Ho dormito almeno 7-8 ore, il resto del tempo ho mangiato e guardato un film, quindi il viaggio non mi è sembrato poi così lungo.


E' stato un po' strano tornare. Ormai è passato quasi un mese e ancora faccio quasi sempre sogni su Luneburg, in cui sono lì, nel mio vecchio appartamento, o all'università, o in viaggio con gli amici conosciuti lì...e svegliarsi è davvero triste :-(
Mi manca tutto, mi manca prendere la mia bici o l'autobus 5007 per andare all'università ogni mattina, mi mancano le lezioni di tedesco, le serate a casa dei miei amici, la mia piccola stanza con la moquette rossa, il mio ristorante preferito, il posto in cui fanno i currywurst vegani...Mi manca sentir parlare tedesco, bere il vino caldo passeggiando per i mercatini...Mi manca poter prendere un treno e andare a visitare una nuova città, mi mancano le feste e le serate passate in quelli che erano diventati i nostri "soliti" locali...Mi mancano perfino le cose noiose, come scrivere essay di 500 pagine in tedesco ogni settimana, seduta in biblioteca :-D
In tre parole: mi manca Lüneburg! Ho sicuramente vissuto 4 dei mesi più belli della mia vita, forse l'ho già detto ma lo ribadisco, non mi sarei mai aspettata di avere un semestre così bello, in un posto fantastico, con persone fantastiche..!

Per quanto riguarda la parte "back to real life"...ho passato una settimana a Roma a casa dei miei genitori, tra i vari pranzi e cene natalizi. Tra le varie attività degne di nota c'è senz'altro Bomarzo: io, mio papà e il mio ragazzo siamo andati a visitare il famoso Parco dei Mostri, visto che ne avevo sempre sentito parlare. Me lo aspettavo più grande, ma mi è piaciuto, è un posto molto affascinante e con un suo fascino particolare. Ecco qualche foto:



Il resto del tempo l'ho trascorso tra Roma e Viterbo, un po' uscendo con i miei "vecchi" amici che non vedevo da mesi, un po' studiando per un esame che ho avuto il 14 gennaio.
Non mi sento per niente pronta a partire per la Francia tra due giorni, preferirei tornare in Germania :-D ma sono sicura che anche quest'esperienza andrà bene. In fondo, prima di partire per Luneburg mi sentivo molto insicura, e invece poi è andata alla grande, quindi perché non dovrebbe essere così anche stavolta?
Il prossimo aggiornamento sarà in diretta da Aix-en-Provence... Au revoir :-)

lunedì 6 gennaio 2014

Copenaghen

Il 18 dicembre sono partita per qualche giorno a Copenaghen con il mio ragazzo.
Siamo partiti da Luneburg. La sera prima siamo andati a letto alle 3 a causa della festa di cui ho parlato nell'ultimo post, ma siamo miracolosamente riusciti ad alzarci alle 5 e mezza per raggiungere la stazione dei pullman ad Amburgo.
Il viaggio è durato circa cinque ore, di cui 45 minuti in traghetto.
Noi eravamo del tutto ignari di questa tratta marina, stavamo dormendo sul pullman e quando ci siamo svegliati abbiamo scoperto che il pullman era stato imbarcato..!

Appena arrivati abbiamo trovato subito il nostro bellissimo alloggio, il Danhost. Gli alberghi a Copenaghen sono molto cari, così abbiamo optato per un ostello. E' un posto davvero comodo, si trova vicinissimo al centro; la stanza era grande e con un'ottima vista (abbiamo preso una camera privata con bagno), e la struttura è dotata di una grande cucina, una sala internet, un bar, una lavanderia e una sala con il ping pong.
Appena posati i nostri zaini siamo partiti ad esplorare la città. Abbiamo fatto una camminata per il centro, addobbato in tema natalizio, passando per il municipio, il mercatino di Natale, e Gråbrødretorv (una piazza molto pittoresca con edifici colorati).
Il secondo giorno abbiamo esplorato un'altra parte della città. 
Abbiamo camminato per Kongens Nytorv, la piazza con al centro la statua equestre di Christian V, per poi visitare la "Chiesa di Marmo", e siamo giunti ad Amalienborg, la residenza reale danese. Si tratta di un complesso costituito da quattro palazzi in stile rococò, attorno ad una piazza ottagonale con al centro il monumento equestre di Federico V.

Da lì abbiamo intrapreso la lunga camminata sul ciglio del fiume per giungere alla famosa Sirenetta, fermandoci però prima alla fontana Gefion e alla vicina chiesa anglicana. La fontana rappresenta la leggenda della nascita della Zelanda, ossia l'isola su cui si trova Copenaghen.
Abbiamo pranzato in uno ristorante thai che sembrava tra i più economici nei dintorni...e beh, lo era, ma per un piatto di noodles, una zuppa e una porzione di carne con verdure abbiamo pagato la bellezza di 54 euro. Copenaghen è una città davvero carissima! L'avevo sempre sentito dire, ma forse avevo un po' sottovalutato il problema :-D
Dopo pranzo abbiamo fatto un'altra passeggiata in centro, visitando un enorme centro commerciale e mangiando dolci vari, tra cui un simpatico waffle su un bastoncino, ricoperto di cioccolato e zuccherini colorati.
L'ultimo giorno abbiamo visitato la città libera di Christiania. Questo è probabilmente uno dei posti più interessanti tra tutti quelli che ho visitato in questo semestre! E' una sorta di minuscola città all'interno di Copenaghen: è stata fondata nel 1971, quando un gruppo di hippie occupò il territorio, e da allora è parzialmente autogovernata, anche se il suo futuro resta incerto poiché le autorità minacciano di rimuoverla.
Le foto all'interno di Christiania non sono consentite, e appena entrati abbiamo capito perché: sulla stradina principale, chiamata "Green light district", vengono venduti blocchi di hashish come fossero caramelle, bene esposti su tavolini riparati da grossi ombrelli. Uno spettacolo davvero unico e inusuale!
Tra le altre particolarità di Christiania ci sono tantissimi murales, quasi esclusivamente hippies a popolarla, un negozietto dove ci sono vestiti e coperte gratis per tutti, e bancarelle che vendono oggetti vari, tra cui quella che vende tutto per il fumo.
Questa è una delle pochissime foto che ho potuto scattare prima di entrare nel vivo della "cittadina":

Dopo Christiania siamo andati al Nyhavn, il vecchio porto di Copenaghen, e forse il posto più suggestivo e famoso dell'intera città.


Il nostro pullman per il ritorno partiva alle 23:30 quindi avevamo un bel po' di tempo da perdere dopo cena. Abbiamo deciso di spenderlo ad un bellissimo (e carissimo, ovviamente) pub inglese vicino alla stazione dei bus, dove abbiamo bevuto la Carlsberg (prodotta a Copenaghen) e il sidro di mele danese.

Copenaghen è sicuramente una città bellissima, mi sarebbe piaciuto avere più tempo per visitarla meglio, ma purtroppo non avevamo molti giorni a disposizione perché dovevo tornare a Luneburg per fare tutte le valigie e tornare in Italia.
Faceva molto freddo, ma ne è valsa la pena. Credo che le città nordiche abbiano un certo fascino in inverno, e visitarle in estate non è la stessa cosa!
Passare qualche giorno a Copenaghen è stato un ottimo modo per terminare questo fantastico semestre, ed è una città che consiglierei a tutti di vedere :-)